La crisi economica, la mancanza di lavoro, un costo della vita alto rispetto agli stipendi, le troppe tasse e burocrazia o più semplicemente la voglia di cambiare, di avventurarsi in un paese più dinamico per trovare nuove prospettive di vita: sono tante le motivazioni che spingono a mollare tutto e trasferirsi all’estero.
Qualunque sia la motivazione, comunque, partire con in mano un biglietto di sola andata è sicuramente molto eccitante. Prima di farlo, però, è sempre meglio fare un’attenta analisi della destinazione scelta.
Infatti, sia che sia per un’esperienza di qualche mese o che per progetti più a lungo termine, sarebbe inutile lasciare l’Italia per ritrovarsi a “vivere male”, magari in una nazione simile sotto tanti punti di vista e che non permetta di crescere o migliorare.
Personalmente, noi conosciamo molto bene Inghilterra e Malta. In questi due anni fuori Italia, comunque, abbiamo conosciuto tanti italiani che, come noi, hanno deciso di lasciare il “Bel Paese”, per un motivo o per un altro, e che hanno fatto esperienze nelle più svariate nazioni sparse per il mondo.
Forti di questo, abbiamo deciso di parlarti delle 9 migliori destinazioni dove trasferirsi all’estero, cercando di raccogliere le mete che permettono a tutti abbastanza facilmente di fare un’esperienza.

Dove trasferirsi all’estero nell’Unione Europea
Partiamo dalle destinazioni che fanno parte dell’Unione Europea per ovvi motivi di facilità di trasferimento. Infatti, nella maggior parte dei casi tutto ciò che viene richiesto sono:
- Documenti d’identità;
- Conoscenza dell’inglese (e CV in inglese!);
- A volte, altre lingue addizionali, ma sempre europee;
Malta
Vogliamo iniziare il nostro viaggio alla scoperta di dove trasferirsi all’estero parlando della nazione che probabilmente conosciamo meglio, Malta.
Questo piccola isola è diventata sempre più famosa negli ultimi anni e ha iniziato ad attrarre sempre più turisti, soprattutto giovani. Il settore del turismo è infatti molto forte e ogni anno migliaia di stagionali vengono a lavorare e divertirsi qui per tutta l’estate.
Malta, però, è molto di più di solo turismo. La bassa tassazione, il basso costo del lavoro e la facilità d’impresa ha fatto che sì che centinaia di multinazionali e start-up, perlopiù dal nord-Europa, decidessero di investire qui, dando una spinta enorme all’economia e creando migliaia di posti di lavoro, che continuano a crescere numericamente.
Quindi, il consiglio se si decide di venire a Malta, è quello di cercare nel tempo un lavoro in settori come iGaming, Customer Service, Digital Marketing o sviluppo web. Come è infatti successo a noi, che abbiamo trovato un lavoro nell’iGaming che prima nemmeno ci saremmo immaginati e che ci ha dato tante soddisfazioni da subito, anche tu potresti scoprire il lavoro o l’azienda perfetta per te, senza nessuna conoscenza del settore.
Inoltre, Malta ha un clima mite tutto l’anno ed è molto vicina e ben collegata con l’italia.
Ti stai chiedendo quali siano i contro di quest’isola?
Innanzitutto, potremmo dire che non va dimenticato che Malta è ancora una nazione in via di sviluppo. Le tante aziende nord-europee che hanno investito qui hanno portato molta innovazione, ma per il resto l’arcipelago è ancora in fase di crescita e quindi trasporti, burocrazia, infrastrutture, ecc non sono perfettamente funzionanti.
La seconda pecca è che da quando è entrata nell’Unione Europea, Malta ha fronteggiato un innalzamento del costo della vita e della burocrazia.
Portogallo
Passiamo ora a una nazione simile a Malta per quanto riguarda clima e “fase di sviluppo”: il Portogallo.
Questa striscia di terra che si affaccia sull’oceano Atlantico è sempre più gettonata da migliaia di expat alla ricerca del giusto mix tra clima, tranquillità, costo della vita e opportunità lavorative.
In particolare, in Italia il Portogallo è pensato perfetto per i pensionati, e questo è completamente vero. In realtà, però, anche qui agevolazioni fiscali e facilità d’impresa hanno fatto sì che economia e posti di lavoro crescessero sempre più rapidamente.
Allo stesso modo di Malta, infatti, tante multi-nazionali e start-up nord-Europee hanno investito qui, creando migliaia di opportunità in settori nuovi e fortemente tecnologici.
Inoltre, non c’è bisogno di preoccuparsi della lingua. Infatti, visto che molte aziende qui non sono portoghesi, per la maggior parte dei posti di lavoro viene richiesto solo l’Inglese, anche se ricordati sempre che più lingue sai e meglio è!
Anche qui, comunque, potremmo dire che il Portogallo è ancora in fase di sviluppo come Malta e che alcune zone, in particolare Lisbona, stanno conoscendo un innalzamento del costo della vita.
Germania
Iniziamo a spostarci ora in zone più fredde. La Germania è la nazione con l’economia più solida di tutta l’Unione Europea ed è da sempre una delle mete preferite dagli italiani che vogliono provare esperienze all’estero.
La peculiarità della Germania è che ha saputo mantenere il giusto equilibrio tra burocrazia e facilità d’impresa, tra costo del lavoro ed opportunità lavorative e tra stipendi e costi.
Pensate addirittura che Berlino, nonostante sia la capitale, è una tra le città che presentano il più basso costo della vita rispetto agli stipendi medi tedeschi.
Ovviamente, qui a differenza delle nazioni di cui ti abbiamo parlato in precedenza, la maggior parte delle aziende sono proprio tedesche. Per questo, anche se offrono veramente tanta meritocrazia e opportunità di crescita, spesso viene richiesto almeno un livello base di conoscenza della lingua tedesca per comunicare sul posto di lavoro.

Svizzera
“Piccola ma cazzuta”, un po’ come Beatrice, la Svizzera è la nostra vicina di casa più benestante.
Questa nazione offre stipendi molto alti, con un salario minimo che si aggira intorno ai 14 euro all’ora, anche se, di contro, anche il costo della vita è particolarmente alto.
Infatti, migliaia di italiani scelgono un “trasferimento a metà”, lavorando in Svizzera vicino al confine e vivendo in Italia. Scelta perfetta non solo per quanto riguarda l’equazione stipendio/costo della vita, ma anche se non ci si vuole allontanare troppo dalla propria casa e se magari non si ha una spiccata conoscenza della lingua inglese.
Inoltre, la Svizzera presenta laghi stupendi, tanto verde e paesaggi meravigliosi e suggestivi.
L’unico problema della Svizzera, probabilmente, è che in realtà non è così facile trovare un lavoro. Infatti, come sempre succede, il minimo salariale è un’arma a doppio taglio. Questo perché le aziende, dato che sono costrette a pagare un minimo di 14 euro all’ora, scelgono molto accuratamente il proprio candidato e spesso ne cercano uno con esperienza o con skills particolari, tagliando fuori soprattutto tanti giovani alla ricerca della prima esperienza.
Norvegia
Economia stabile, libertà d’impresa, stipendi alti, richiesta di professionisti e poco intervento statale: la Norvegia è il terzo paese europeo dove si vive meglio.
Questa nazione è una delle mete preferite dagli expat, che l’apprezzano anche per il basso tasso di criminalità e la pulizia ed efficienza generale.
Piccola curiosità: per qualche motivo che non ti sapremmo dire, molti dati mostrano che la maggior parte degli espatriati che decidono di trasferirsi in Norvegia sono donne.
In ogni caso, la Norvegia probabilmente rimane appetibile soprattutto per lavoratori qualificati, i quali verrebbero assunti a prescindere dalla lingua, o per studenti laureandi. Infatti, è spesso richiesta una minima conoscenza del norvegese, possibile da apprendere se si decide di completare gli studi qui: un’ottima strategia per sperare in un’esperienza all’estero in Norvegia.
Ah, non dimenticarti: qui è molto freddo!!
Dove trasferirsi all’estero fuori dall’Unione Europea
Proseguiamo il nostro percorso. Abbiamo già visto 5 delle 9 migliori destinazioni dove trasferirsi all’estero. Ora è arrivato il momento di uscire dall’Unione Europea e cercare opportunità oltre-manica o oltre-oceano.
Inghilterra

Come non pensare all’Inghilterra quando si parla di trasferirsi all’estero.
L’Inghilterra è una meta super-apprezzata da migliaia e migliaia di italiani, di qualsiasi età. Pensate che solo Londra conta ben 150.000 italiani!
Anche noi abbiamo provato la vita in questa nazione, e possiamo dire che siamo rimasti veramente soddisfatti.
Anche qui c’è facilità d’impresa e il costo del lavoro è relativamente basso, il che ha sempre permesso alle aziende di assumere e garantire opportunità di carriera a chiunque, a prescindere da qualifiche, età o lingue. Ciò faceva dell’Inghilterra la meta perfetta.
Purtroppo, però, da quando è uscita dall’Unione Europea non è più così facile trasferirsi qui, o almeno per il momento finché le due super-potenze non stipulano accordi.
Ovviamente, è ancora possibile spostarsi a vivere in questa nazione, ti abbiamo dato qualche consiglio quando ti abbiamo parlato di come trasferirsi in Inghilterra post-Brexit.
Canada
Il nostro viaggio alla scoperta di dove trasferirsi all’estero ora si sposta oltre-oceano, in particolare nelle nazioni del Commonwealth.
La prima di queste è il Canada. La vicina di casa degli Stati Uniti sta diventando sempre più gettonata negli ultimi anni da tutti gli expat, soprattutto le città più a sud come Vancouver o Toronto.
Questo perché il Canada negli ultimi anni ha seguito una politica di snellimento statale e burocratico, dando spazio alla nascita e crescita di migliaia di aziende in settori tecnologici e innovativi. Non a caso, infatti, è diventata una delle mete preferite anche dei nomadi digitali.
Trasferirsi in Canada non è proprio semplice. O meglio, lo è, ma per un periodo limitato.
Infatti, la nazione offre il visto tipico dei paesi del Commonwealth, il Working Holiday Visa, che da quest’anno ha cambiato nome in IEC.
Questo visto è disponibile per i residenti italiani dai 18 ai 35 anni e, se si viene scelti, è possibile vivere in Canada per un anno, lavorando per un massimo di 6 mesi totali. Per ottenere altri visti lavorativi, invece, è un po’ più complicato, dato che occorre avere determinate qualifiche. Il metodo migliore se si decide di provare un trasferimento a lungo termine qui, è quello di studiare presso le Università pubbliche o private, le quali offrono co-op lavorativi di qualche mese, che poi possono aprire la strada a lavori più definitivi.
Australia
Spostiamoci dall’altra parte del mondo, arrivando in Australia.
Questa nazione è super-gettonata e nel corso degli anni abbiamo incontrato decine e decine di persone che hanno avuto esperienze più o meno lunghe qui, e nessuno ne ha parlato male!
L’Australia, infatti, ugualmente al Canada è molto improntata verso la facilità d’impresa, l’innovazione e il relativamente basso costo del lavoro. Inoltre, quest’enorme isola offre un clima mite tutto l’anno e spiagge pazzesche.
Così come le altre nazioni del Commonwealth, anche l’Australia offre il Working Holiday Visa, con praticamente le stesse condizioni di quello canadese, a parte due differenze:
- In alcuni casi il WHV australiano può essere ottenuto dai 18 ai 30 anni;
- Il WHV australiano può essere prolungato di un anno facilmente se, alla fine dei 6 mesi lavorativi classici, si decide di lavorare per almeno 88 giorni in zone rurali o in mansioni richieste, ad esempio nelle Farm.
Nuova Zelanda
Rimaniamo in Oceania e nel Commonwealth parlando di quella che ptremmo definire la “sorella minore” dell’Australia: la Nuova Zelanda.
“Sorella”, perché le nazioni sono veramente molto simili; “minore”, soltanto perché la Nuova Zelanda è meno estesa dell’Australia, ma a livello di economia e innovazione possiamo metterle sullo stesso piano.
Anche qui, facilità d’impresa e poca burocrazia hanno proiettato l’economia verso settori innovativi e tecnologici, permettendo alla Nuova Zelanda di diventare una delle nazioni più ricche al mondo.
Egualmente ad Australia e Canda, per trasferirsi in Nuova Zelanda può essere molto utile il WHV. Allo stesso modo del Working Holiday australiano, il WHV neo zelandese può essere richiesto dai 18 ai 30 anni e permette di rimanere nel suolo nazionale per un anno, di cui 6 mesi possono essere lavorativi.
Purtroppo, però, non è molto semplice rinnovare il WHV neo zelandese.
